Prese elettriche: significato
Le prese elettriche sono la fine dell'impianto elettrico e il punto in cui la corrente viene messa a disposizione dei vari apparecchi da alimentare. Ecco tutti i dettagli e le tipologie più comuni.

Le prese elettriche segnano il punto in cui termina l'impianto elettrico e la corrente può alimentare gli apparecchi. Ogni presa è collegata a tre cavi, che sono:
- Conduttore di fase,
- Neutro,
- Messa a terra.
Ciascuno ha un suo foro o comunque un elemento che lo collega alla spina degli apparecchi elettrici. In questo modo il circuito si chiude e viene anche garantita la sicurezza dell'impianto, grazie alla messa a terra.
Le prese elettriche possono essere di diversi tipi, a seconda del Paese considerato. Quelle più comuni alle nostre latitudini sono:
- Presa standard italiana: ha tre fori allineati. Quello centrale è per la messa a terra, mentre gli altri due sono uno per il conduttore di fase e l'altro per il neutro. Ne esistono a sua volta diverse varianti: quella da 10 ampere, quella da 16 ampere (con fori più grandi e più distanti tra loro) e quella bivalente, con i fori esterni “doppi” che si adattano a entrambe le spine;
- Presa tedesca Schuko o di tipo F: molto usata per gli elettrodomestici di grande potenza (come frigoriferi, lavatrici, ecc), ha una forma rotonda e due fori, mentre la messa a terra è garantita da due linguette laterali. Regge fino a 16 ampere;
- Presa inglese: dotata di tre fori rettangolari posizionati “a triangolo”;
- Presa americana: ha due fori piatti per il conduttore di fase e il neutro e un foro rotondo per la messa a terra. Sopportano fino a 15 ampere:
È da citare, poi, la vecchia presa europea a 2 poli (tipo C). Si tratta di una tipologia obsoleta di presa con solo due fori e priva di messa a terra. Sono ormai state largamente rimpiazzate da tipi più sicuri, ma esistono ancora in alcune vecchie case. Possono reggere solo fino a 2,4 A.
Ultimo aggiornamento settembre 2022