Portabilità numero telefonico: significato
La portabilità del numero consente di cambiare operatore telefonico mantenendo il proprio numero di telefono. Andiamo ad approfondire tempi, costi e riferimenti normativi di questa comodità.
La portabilità del numero telefonico consente di poter mantenere il proprio numero nel momento in cui si decide di passare a un altro operatore. Il trasferimento del proprio numero di cellulare attraverso la portabilità del numero telefonico è identificato anche dalla sigla MNP, acronimo dell’inglese mobile number portability.
La possibilità di ottenere la portabilità del numero telefonico è in vigore in Italia dal 2002, quando l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha regolato un accordo tra i vari gestori di telefonia mobile. Da quel momento, gli operatori hanno dovuto mettere a disposizione dei consumatori un numero gratuito (456 + il numero mobile) per poter risalire all’operatore proprietario di uno specifico numero.
La regolamentazione della portabilità del numero telefonico ha subito diverse modifiche nel corso degli anni, sia per quanto riguarda i costi, sia le modalità di passaggio da un operatore all’altro.
L’attuale normativa prevede che la portabilità di un numero telefonico debba essere realizzata dalla compagnia di riferimento entro due giorni lavorativi dalla firma del nuovo contratto sottoscritto, pena una somma di 2,5 euro al giorno di ritardo. La realizzazione della portabilità spetta infatti al nuovo operatore a cui il consumatore decide di rivolgersi. Sarà compito dell’azienda stessa sbrigare tutte le pratiche per mettere a disposizione del cliente il piano tariffario scelto per quel numero. Il consumatore, nel frattempo, può solitamente continuare a utilizzare la propria linea telefonica durante i giorni necessari al passaggio di consegne tra un operatore e l’altro.
Dal 2009, l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni ha imposto anche che gli operatori provvedessero al trasferimento del credito residuo sulla SIM in caso di portabilità del numero telefonico. Prima di tale indicazione di AGCOM, infatti, il credito residuo veniva rimborsato dall’operatore cedente solo attraverso assegni o bonifici bancari. Tale operazione ha un costo variabile per ogni singolo operatore.
Ultimo aggiornamento settembre 2022