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Cos’è e come funziona la bolletta di chiusura di un’utenza elettrica?

Cos’è e come funziona la bolletta di chiusura di un’utenza elettrica?

La bolletta di chiusura è una fattura che, come dice il nome, va a chiudere un'utenza di fornitura. Può essere inviata in tre casi:

  • Perché si è fatta una voltura.
  • Perché si sta traslocando.
  • Perché si sta cambiando fornitore.

Se ti stai chiedendo come funziona, quando arriva e a quanto può ammontare, qui troverai tutte le risposte.  

Come funziona la bolletta di chiusura

La bolletta di chiusura è semplicemente l'ultima bolletta prima della chiusura di un'utenza, per uno dei tre motivi elencati sopra. Quello che fa è di regolare i conti tra il gestore dell'energia e l'utenza in questione. Si tratta, insomma, di un conguaglio, in cui il gestore comunica quanto dovuto rispetto ai consumi reali effettuati e restituisce l'eventuale caparra consegnata dall'intestatario nel momento dell'avvio del contratto di fornitura. 

La bolletta di chiusura può quindi essere a credito o a debito. Vale a dire che a seconda del risultato della lettura del contatore, l'utente potrò trovarsi a dover pagare qualcosa o a dover al contrario ricevere del denaro dal gestore. In questo secondo caso, potrà ritirare il suo credito nelle modalità indicate sulla bolletta stessa. 

Un tempo, quando ancora non esistevano i moderni contatori da cui i gestori possono fare la telelettura, le compagnie inviavano una fattura di chiusura provvisoria, in cui i consumi erano stimati. Oggi invece la bolletta di chiusura di Enel, di Iren, di Sorgenia o di qualunque altro gestore è sempre definitiva e non richiede ulteriori conguagli e verifiche. Questo perché, appunto, le compagnie possono leggere i dati del contatore in remoto, senza bisogno di passare fisicamente a casa tua. 

Quando arriva la bolletta di chiusura?

Esistono dei precisi termini di legge per l'invio di una bolletta di chiusura, stabiliti dall'ARERA, l'Autorità di Regolamentazione Reti Energia e Ambiente. La fattura di chiusura deve arrivare:

  • Al massimo 8 giorni prima dello scadere della sesta settimana da quando la fornitura è stata chiusa in caso di invio di bolletta cartacea.
  • Al massimo 2 giorni prima dello scadere della sesta settimana da quando la fornitura è stata chiusa in caso di invio di bolletta elettronica.

Se il gestore non rispetta queste tempistiche, è tenuto a pagare degli indennizzi e dei rimborsi al cliente.  

A quanto può ammontare la fattura di chiusura?

La fattura di chiusura può variare moltissimo, al punto che può addirittura essere o di debito o di credito. Tuttavia, tale bolletta avrà un ammontare in linea con le bollette precedenti, o comunque non riserverà sorprese, se si è sempre effettuata l'autolettura del contatore o comunque se il gestore ha provveduto a letture periodiche e regolari.  

Il modo migliore per non avere sorprese quindi è di comunicare sempre l'autolettura del proprio contatore al gestore, nei tempi e nelle modalità che prevede.  

Voltura: cos'è e come si fa

La voltura è un cambio di intestazione del contratto di fornitura. Vale a dire che al vecchio intestatario ne subentra uno nuovo. Ogni gestore ha delle precise modalità per effettuare questa operazione, che però in genere si può fare contattando il servizio clienti telefonicamente, che poi provvederà a inviarti per posta (o più di frequente per posta elettronica) i documenti che dovrai restituire compilati e firmati.  

Si tratta di un'operazione che ha un costo variabile, che in genere va dai 50 agli 80 €, a cui bisogna aggiungere l'eventuale deposito cauzionale richiesto dal gestore.  

Cosa fare con il proprio contratto di fornitura quando si trasloca 

Sarebbe molto comodo, quando si trasloca in una nuova casa, spostare il proprio contratto di fornitura per l'energia elettrica o il gas proprio come se fosse un qualunque scatolone. Purtroppo però non si può fare. La fornitura è infatti legata a una casa, e quando si trasloca bisognerà chiudere il contratto riferito alla casa vecchia e o aprirne uno nuovo, nel caso in cui il contatore della nuova abitazione sia inattivo, o fare una voltura in caso ci sia un'utenza già attiva. 

In caso in cui il contatore sia inattivo, i tempi per l'attivazione variano: 

  • Se il contatore è stato attivo in passato, l'operazione sarà effettuata entro 7 giorni lavorativi per la luce e 12 giorni per il gas.
  • Se si tratta di un nuovo allacciamento, è necessario giocare in anticipo perché i tempi sono più lunghi: si va da 15 giorni a un mese, a seconda dei lavori necessari. 

Cambiare fornitore: un'operazione più semplice di quello che pensi

Veniamo ora all'ultima opzione, quella del cambio di fornitore. Se ti trovi male con il tuo fornitore attuale e vuoi trovarne uno più conveniente, non c'è nulla di più semplice. Proprio qui su Segugio trovi un comodissimo strumento per confrontare le tariffe di luce e gas presenti sul tuo territorio e scegliere quella più conveniente per te. 

Ma se hai ancora dubbi e vuoi l'opinione di un esperto, puoi telefonare al nostro numero verde gratuito 800 999 555: ti daremo consigli personalizzati per trovare l'offerta che fa per te, gratis e senza impegno.

Detto questo, sappi che cambiare fornitore è un'operazione semplicissima. Sarà infatti il nuovo fornitore a chiamare il vecchio per chiudere il tuo contratto. Non dovrai fare altro, quindi, che contattare la compagnia con l'offerta migliore per te, aprire un nuovo contratto e loro si occuperanno del resto. 

Il cambio di gestore è in massima parte gratis, anche se alcuni gestori addebitano le spese del bollo del nuovo contratto (16 €). Per quanto riguarda i tempi, per cambiare fornitore ci vuole al massimo un mese a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui si è comunicato il cambio.

Ultimo aggiornamento novembre 2019

A cura di: Valentina Fornelli

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