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In Italia le bollette più salate d’Europa

Pubblicato il 26/12/2017

Aggiornato il 27/12/2017

In Italia le bollette più salate d’Europa

Non è una novità che le bollette luce nel nostro Paese non siano propriamente a buon mercato. A darne l’ennesima riprova troviamo i dati Eurostat che certificano il caro energia per i privati e per le aziende. Sembra infatti che il costo dell’elettricità in Italia sia costituito prevalentemente da tasse (il 39% dei costi in bolletta).

Secondo le analisi, l’Italia sarebbe il quarto Paese Ue per costo della bolletta della luce e per peso fiscale. I listini della seconda metà del 2016 evidenziano come in media nella Penisola si paghi 0,23 euro per Kwh di energia consumata, di cui 0,09 centesimi di tasse e Iva. Anche per il riscaldamento le notizie non sono confortanti: abbiamo un costo di 0,084 euro per Kwh, con il 36% dell’importo costituito da tasse.

Per quanto concerne le aziende, la situazione non è certo più rosea: 0,16 euro per Kwh, con il 43% di tasse.

La situazione potrebbe cambiare dal 2019, grazie alla tariffa TD, con nuovi incentivi per chi consuma di più. Con l’introduzione della nuova bolletta, che si adegua alle Direttive Europee, dovremmo avere un consistente risparmio, pari a quasi 100 euro l’anno.

Vediamo cosa cambierà pro futuro. Ad oggi la tariffazione domestica è composta da due tipologie: D2 per utenti residenti e D3 per utenti non residenti. Sulle differenze tra le tariffe ci eravamo soffermati nella nostra news "Luce e gas: slitta a luglio 2019 la riforma".

Con la riforma avremo il consumo come unico parametro e la tariffa sarà composta principalmente da:

Costi di spesa di trasporto, non dipendenti dalla potenza e quindi uguali per tutti i clienti

Costi degli oneri generali di sistema, variabili a seconda della tipologia di cliente (chi è residente avrà tutti i corrispettivi applicati alla quota energia, chi non è residente avrà una bolletta suddivisa in quota fissa e quota energia).

Tale riforma doveva entrare in vigore dal 2018, ma, a seguito della delibera 867/2017/R/eel del 14 dicembre scorso, l’Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il sistema idrico ha confermato lo slittamento al 2019.

Con l’abolizione della struttura tariffaria progressiva, grazie alla diminuzione dei costi di sistema e distribuzione, saranno soprattutto gli utenti che consumano di più a trarne beneficio. Chiaramente, in parallelo alle politiche istituzionali, è possibile risparmiare con alcuni accorgimenti, a livello di stile di vita e scelta prodotti e servizi.

Partiamo dai prodotti: secondo recenti studi, in Italia esistono circa 20 milioni di elettrodomestici obsoleti, che hanno più di 10 anni di vita e che comportano un maggiore assorbimento di energia oltre alla produzione di 2,3 milioni di tonnellate di CO2.

E’ possibile analizzare i consumi attraverso appositi misuratori, in vendita anche online: in questo modo sono facilmente individuabili gli sprechi. La sostituzione di un elettrodomestico obsoleto oggi è piuttosto conveniente, visto che sul mercato ci sono parecchie offerte.

Inoltre, per risparmiare, bisogna fare un’attenta valutazione sulle fascie d’orario di impiego dell’energia, in modo tale da orientarsi al meglio su una tariffa monoraria o bioraria.

Allo stesso modo, è possibile ottenere un buon risparmio in bolletta scegliendo la tariffa più adatta alle proprie esigenze.

I comparatori come Segugio.it permettono di richiedere preventivi gratuiti ed individuare il prodotto più adatto alle proprie esigenze.

Ad esempio, ipotizzando di richiedere una fornitura di energia a Firenze della potenza di 4,5 Kw, da utilizzare sempre, una tra le offerte più convenienti è Energia 3.0 Light di Engie, al costo annuo di 916,98 euro. L’offerta prevede gestione da Web, bolletta e pagamenti online, prezzo bloccato per 24 mesi, programma fedeltà "vinciEnergia”.

A cura di: Alessia De Falco

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Parole chiave

rincari energia risparmio bolletta

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