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Adsl e disdetta: procedura ed eventuali penali

Pubblicato il 09/12/2017
Adsl e disdetta: procedura ed eventuali penali

Quanto costa disattivare una linea adsl? Ci sono penali se cambio compagnia telefonica o fornitura Internet? Sono domande che spesso i consumatori si pongono e alle quali non sempre viene data una risposta chiara. Eppure oggigiorno il passaggio da un operatore ad un altro è molto frequente, grazie anche all’alta competitività legata alla liberalizzazione dei mercati degli ultimi anni.

Sappiamo che l’evoluzione del settore delle telecomunicazioni ha favorito la concorrenza tra gli operatori consentendo all’utente di scegliere tra un vasto paniere di provider e relative offerte. A volte le problematiche relative alla disdetta costituiscono un deterrente, anche a fronte di condizioni contrattuali più vantaggiose: si è restii a rivolgersi ad altro operatore e cambiare contratto perchè si temono ritardi nell’attivazione del servizio o problematiche nel processo di migrazione.

E’ sbagliato, oltre che controproducente in termini economici, precluderci l’opportunità di risparmiare sulle offerte, in ambito adsl e non.

A questo proposito il comparatore Segugio.it offre un’ampia gamma di servizi, tra cui guide dedicate ed approfondimenti, volti a rendere i consumatori consapevoli delle opportunità previste dai mercati. Nel caso dell’adsl premettiamo che ogni operatore ha delle specifiche regole, esplicitate nella documentazione contrattuale: il primo consiglio è di andare a visionare quanto sottoscritto. E’ però necessario ribadire che esiste un quadro normativo volto a tutelare il consumatore e che l’Agcom ha previsto un iter da segueri per i tempi e modalità di disdetta.

In ogni momento il cliente può recedere dal contratto, senza incorrere in nessuna penale, inviando al provider una raccomandata a/r. Il recesso sarà valido una volta trascorsi 30 giorni dalla data di ricezione della raccomandata. Bisognerà comunicare all’operatore il motivo della richiesta, ossia se il recesso è legato al passaggio ad altro operatore o se si vuole procedere alla cessazione del servizio.

Nel primo caso, si tratta di una migrazione: in questo caso l’erogazione del servizio passa da un operatore ad un altro, senza interruzioni. Bisogna procedere alla richiesta al provider, comunicando al nuovo operatore il codice di migrazione, fondamentale per semplificare la raccolta dei dati relativi al cliente e per lo scambio delle informazioni tecniche tra i due operatori. Il codice di migrazione è indicato sulle bollette, nell’area clienti online del vecchio operatore o, eventualmente, si può reperire richiedendolo al call center.

Si tratta di un processo che avviene in 30 giorni e che tutela il cliente da disservizi perchè lo scambio di informazioni tra i due operatori assicura l’erogazione del servizio fino a quando non viene attivata la nuova offerta.

L’Agcom ha stabilito che i costi di migrazione possono essere compresi tra i 40 e i 60 euro. Diverso è il caso della cessazione del servizio, per la quale l’operatore ha facoltà di chiedere cifre superiori, sempre facendo riferimento a quanto stabilito dall’Agcom.

I consumatori possono in ogni caso stare tranquilli: grazie al Decreto Bersani sono state abolite le penali per recesso anticipato. Un consiglio da tenere a mente: anche se non richiesto, è preferibile inviare all’operatore, insieme alla raccomandata per la disdetta, anche un fax che la anticipi, per rendere più rapide le procedure e far sì che la decorrenza sia immediata. Conservate sempre una copia dell’intera documentazione.

Per orientarsi sul mercato e comprendere l’effettivo vantaggio della comparazione, vi consigliamo di fare una simulazione sul sito Segugio.it: in pochi click avrete un preventivo gratuito e senza impegno, personalizzato a seconda delle vostre esigenze.

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A cura di: Alessia De Falco

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Parole chiave

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