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Termosifoni accesi, le regole da rispettare

Pubblicato il 02/12/2017
Termosifoni accesi, le regole da rispettare

Il 15 ottobre è stato il primo giorno utile per avviare gli impianti di riscaldamento centralizzati nei condomini delle zone più fredde d’Italia. La messa in funzione dei termosifoni è regolata dalla legge, con periodo e ore di accensione giornaliere massime permesse che sono determinate per ciascun Comune in base alla zona climatica di appartenenza.

Il territorio italiano è suddiviso in sei aree, classificate sulla base del differente fabbisogno energetico. Si parte dalla lettera A, con cui vengono individuate le aree più temperate che necessitano del riscaldamento dal primo dicembre e per massimo 6 ore al giorno, per arrivare alla lettera F, che rappresenta i luoghi in cui il clima invernale è particolarmente rigido e non prevede limitazioni nell’orario. La norma generale stabilisce che la temperatura interna non deve superare i 20 gradi centigradi, con 2 gradi di tolleranza all’interno di abitazioni, scuole e uffici.

Per gli apparati di riscaldamento autonomi non esistono restrizioni, potendo essere azionati in qualunque momento a seconda delle esigenze di chi abita l’immobile.

Ricordiamo che dal primo luglio le famiglie hanno l’obbligo di dotarsi di termovalvole e contabilizzatori di calore, una notizia che abbiamo riportato nella news "Termovalvole, nuova proroga per i condomini non a norma?".

I primi sono meccanismi di termoregolazione che permettono una suddivisione del calore nelle diverse stanze dell’immobile, consentendo di escludere in automatico il calorifero una volta che la camera ha raggiunto la temperatura desiderata in base al livello impostato (da 0 a 5). I ripartitori di calore (o contabilizzatori) sono invece strumenti che quantificano il calore effettivamente consumati.

Il montaggio dei dispositivi è previsto dal decreto di recepimento della direttiva 2012/27 dell’Unione Europea sull’efficienza energetica. La disposizione ha l’obiettivo principale di rispettare il cosiddetto Protocollo 20-20-20 che prevede per il 2020 la diminuzione del 20% delle emissioni di Co2, incrementando della stessa percentuale le fonti rinnovabili di energia. Il nuovo sistema in vigore ha stravolto la ripartizione delle spese condominiali, visto che i costi di riscaldamento vanno suddivisi tra le unità immobiliari in proporzione alle letture dei contatori di calore, mentre solo una minima parte della spesa viene attribuita secondo i millesimi.

Il riscaldamento è il costo che in inverno incide di più sulla bolletta del gas. È bene tenere a mente che basterà adottare qualche piccolo accorgimento per risparmiare, come ad esempio impostare una temperatura non superiore ai 20° C, visto che ogni grado in più fa aumentare il consumo di metano del 7%. Inoltre sarà opportuno programmare gli orari di accensione, preferendo le ore serali (dalle 18 alle 22 e la mattina dalle 7 alle 8) ed evitando di accendere i caloriferi nelle ore notturne.

Per non disperdere calore è fondamentale dotare la propria casa di doppi vetri: altri consigli utili sono quelli di non coprire gli elementi del calorifero con pannelli o tende e aprire le finestre per il ricambio d’aria quando i riscaldamenti sono spenti (o nelle ore più calde della giornata).

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A cura di: Paola Campanelli

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Parole chiave

riscaldamento risparmio energetico tariffe gas

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