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Pompe di calore: chi le sceglie, risparmia

Pubblicato il 26/02/2017
Pompe di calore: chi le sceglie, risparmia

Oggi, sempre più spesso, per riscaldare le abitazioni si utilizzano sistemi a pompa di calore. Si tratta di tecnologie che si sono evolute rapidamente negli ultimi anni, perchè permettono un congruo risparmio in bolletta e rientrano tra gli interventi per cui è previsto il bonus fiscale al 65%.

Gli impianti a pompa di calore sono sistemi che sfruttano le energie rinnovabili (aria, terra o acqua) e che riescono a convertire un quantitativo minimo di energia elettrica in energia termica: nello specifico 1 kWh di energia elettrica produce fino a 5 KWh di energia termica.

Le pompe di calore non servono solo a riscaldare gli ambienti, ma anche a raffrescarli, con la stessa funzione di un climatizzatore.

Una famiglia media che decide di acquistare una pompa di calore aria-acqua, dovrà scegliere un impianto con una potenza intorno ai 10 kW. In questo caso la spesa prevista si aggirerà intorno ai 5.000 euro. Si tratta di una cifra non certo esigua ma che si ripaga in fretta, all’incirca in tre o quattro anni. Dobbiamo infatti tener presente che una pompa di calore comporta un risparmio medio di 600 euro all’anno sul riscaldamento, ed in più beneficia delle detrazioni fiscali.

Inoltre la longevità dell’impianto è maggiore rispetto alle normali caldaie a gas, aggirandosi attorni ai quindici e i vent’anni. In abbinamento a pannelli radianti, la durata si allunga fino a circa venti o trent’anni.

Con la riforma delle tariffe elettriche partita lo scorso 1° gennaio (vedi a questo proposito la news "Tariffa elettrica, ecco come cambia dal 2016"), chi ha optato per un sistema a pompa di calore beneficerà di un buon risparmio in bolletta.

La riforma prevede in generale la sostituzione della “struttura progressiva” (prezzi di ogni singolo kWh crescenti al crescere dei consumi), andando ad omogeneizzare le tariffe per il trasporto dell'energia e la gestione del contatore e per gli oneri di sistema (circa il 40% della bolletta). Per le pompe di calore è già possibile aderire alla tariffa D1, introdotta nel 2014 e impostata secondo questa logica.

La tariffa risulta particolarmente conveniente: secondo le stime di Assoclima, prendendo come riferimento un consumo medio di 6000 kWh e un impegno di potenza di 6 kW, il costo dell’energia elettrica è passato da 32 centesimi al kWh a 18 centesimi. 

Sempre Assoclima, in collaborazione con il quotidiano QualEnergia, ha stimato la spesa media per un cliente domestico che ha deciso di dotare di pompa di calore un appartamento di circa 80 metri quadri, con un consumo medio di 4.500 kWh all’anno e una potenza impegnata di 4,5 kW.

In questo caso, aderendo alla tariffa D1 nel 2017 la spesa annuale è di 854 euro (costo di 0,190 €/kWh), contro i 1.070 euro dell’anno precedente.

Se invece non si utilizzasse la tariffa D1, il cliente rientrerebbe nel regime D3, spendendo 1.040 euro, contro i 1.197 euro del 2016. Nel 2018 le tariffe si uniformeranno e, ipotizzando di considerare la tipologia di cliente precedentemente menzionata, la spesa annuale sarà fissa di 854 euro.

Per risparmiare, lo ricordiamo sempre, è consigliabile, oltre a tenersi aggiornati sulle normative del settore e sulle agevolazioni previste, confrontare le tariffe ed individuare quelle più adatte alle proprie esigenze

Per avere una panoramica delle tariffe luce e gas, con la possibilità di richiedere preventivi gratuiti, è sempre possibile far riferimento ai comparatori online come Segugio.it.

A cura di: Alessia De Falco

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