Bollette più care con la riforma delle tariffe elettriche
Non è un segreto ormai che le bollette italiane della luce sono tra le più care d'Europa: secondo i risultati che emergono dal confronto realizzato dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre su una serie di tariffe pubbliche applicate in tutta l'Unione europea, il prezzo dell'energia elettrica per le famiglie italiane, riferito alla classe media dei consumi domestici annui compresi tra i 2.500 e i 5.000 chilowatt/ora (tasse incluse), si colloca al terzo posto tra i paesi dell'area euro. Dopo la Germania e l'Irlanda, infatti, in Italia il costo dell'energia elettrica sfiora i 243 euro ogni 1.000 chilowatt/ora consumati. Rispetto alla media dei 19 paesi monitorati, le famiglie italiane pagano il 10% in più.
Dal 1° gennaio 2017, però, è entrata in vigore la riforma delle tariffe elettriche per le utenze di tipo domestico, che interesserà circa 30 milioni di utenti sia del mercato libero sia di quello di maggior tutela. Il cambiamento riguarda soprattutto l'abbandono del sistema progressivo che avverrà nell'arco di due anni, ossia del sistema per cui il costo per kWh aumenta all’aumentare dei kWh prelevati dalla rete elettrica. Il primo intervento ha portato alla riduzione degli scaglioni a due fasce di consumo anno (eliminate le tariffe D2 e D3), per arrivare poi a una fascia unica nel 2018. La spesa per il trasporto, invece, diventa fissa e verrà calcolata per punto di prelievo e per potenza impegnata, anziché per kWh consumato.
Sinora si era cercato di tutelare chi consumava poco, facendo pagare più oneri di sistema e trasporto a coloro che consumavano più energia. Ora si cambia: gli oneri di sistema rimangono fissi per kWh, qualsiasi sia il livello di consumo perché la tariffa progressiva, inserita allo scopo di ridurre i consumi di energia a seguito della crisi petrolifera degli anni '70, ormai risulta obsoleta e a volta iniqua. Come? Il costo dell'energia consumata non si paga sulla base del reddito e quindi, ad esempio, un single benestante pagherà meno di una famiglia numerosa.
La scelta è stata fatta per invogliare i clienti a utilizzare tecnologie elettriche più efficienti, come piani di cottura a induzione per la cucina, auto elettriche, etc. Penalizzato, invece, chi ha installato un piccolo impianto fotovoltaico poiché sarà costretto a pagare una piccola quota fissa.
Risultato? Una bolletta più cara di oltre 20 euro l'anno per il consumatore tipo, ovvero per chi consuma meno di 2.700 kWh (oltre l'81% degli utenti). La vita degli italiani, dunque, sarà più cara nel 2017, a causa degli aumenti di prezzi e tariffe. Secondo quanto calcolato dal Codacons, la stangata ammonta a circa 986 euro a famiglia, con aumenti generalizzati anche sulle bollette di luce e gas per 29 euro.
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Utilizzando un profilo-tipo nella provincia di Milano – consumo annuo di 2.700 kWh e potenza impegnata di 3 kW, modalità di pagamento RID, invio bolletta elettronico e una frequenza di utilizzo in qualsiasi fascia oraria – si scopre che la tariffa luce più conveniente, al 31 gennaio, è quella di wekiwi che con Energia Prezzo Fisso 12 mesi offre un prezzo annuo di 438,27 euro. Conveniente anche Sorgenia Next Energy Luce con 444,05 euro l'anno.