Progresso Digitale: l’Unione Europea bacchetta l’Italia
Aggiornato il 01/06/2016

Si chiama Digital economy and society index ed è un indicatore che misura la digitalizzazione di un Paese sulla base di parametri definiti: connettività, competenze digitali, uso di Internet, integrazione della tecnologia digitale da parte delle imprese, servizi pubblici digitali.
La Commissione europea ha appena pubblicato l'European Digital Progress report 2016, una relazione sui progressi digitali nell'UE che assegna i voti a tutti i Paesi dell’Unione Europea. L'analisi rileva che tra gli Stati membri esiste un gap importante in termini di sviluppo dell'economia digitale: sono i paesi nordici - Danimarca, Norvegia, Paesi Bassi – i più avanzati al mondo, seguiti da Corea e Stati Uniti, mentre altri manifestano un grande ritardo. L’Italia è uno di questi: quart’ultimo in classifica, prima solo di Romania, Grecia e Bulgaria.
Un merito a dire il vero ce l’abbiamo, ed è la digitalizzazione dei servizi pubblici. Parliamo di tecnologie dell’informazione e della comunicazione in grado non solo di gestire la documentazione in maniera più agile ed efficace, ma anche di offrire agli utenti – cittadini e imprese – servizi nuovi, rapidi ed efficienti.
Per tutto il resto, velocità e adeguatezza della connessione, competenza digitale, uso di internet, presenza della banda larga, integrazione della tecnologia digitale da parte delle imprese, siamo il fanalino di coda e l’Unione Europea non manca di farcelo sapere definendoci “l’Economia meno avanzata" in materia, insieme agli altri Paesi che ci seguono in fondo alla classifica.
Nonostante sulla banda larga il governo abbia in programma di migliorare la situazione, il dettaglio generale dei dati mostra, al momento, queste evidenze.
Belgio, Paesi Bassi e Malta sono leader in Europa per diffusione della banda larga, Croazia, Grecia, Italia e Cipro occupano invece le ultime posizioni in classifica.
Il 22% delle case europee ha accesso alla banda larga con una connessione fino a 30 Mbps, ma solo nell'8% delle case c’è una connessione ultraveloce (almeno 100 Mbps), percentuale molto sotto le aspettative se si considera che l'obiettivo per il 2020 è di ottenere il 50% della copertura. Sarebbero la Romania, la Svezia e la Lettonia i Paesi più evoluti per diffusione e utilizzo della banda larga ultraveloce.
Per quanto riguarda l’uso di internet, il 76% della popolazione nell’Unione Europea lo fa regolarmente, mentre il 16% non ne ha mai fatto uso. I Paesi con il minore utilizzo sono Bulgaria e Romania, dove la metà della popolazione è ancora esclusa dal mondo digitale.
Valutando la cultura digitali dei Paesi, la ricerca rileva che il 45% dei cittadini dell'UE non ha le competenze digitali di base, ma cresce il commercio online delle grandi aziende, con il 38% che ha un e-commerce, contro un modesto 16,7% di piccole e medie imprese che continua a non farne per niente uso.
Infine, i servizi di eGovernment. Germania e Regno Unito sono i beneficiari numero uno in assoluto dei fondi dell’Unione Europea, mentre Grecia e Slovenia sono quelli con una densità più alta di finanziamenti in relazione alle proporzioni del loro settore di Information & Communication Technologies.
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