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Stop al roaming nei Paesi dell’Europa

Pubblicato il 06/12/2015

Aggiornato il 09/12/2015

Stop al roaming nei Paesi dell’Europa

Si chiama net neutrality e pur trattandosi di un concetto antico che risale all’America del secolo scorso, sembra sia stata introdotta per la prima volta in riferimento alla rete internet da un docente di diritto. Tim Wu, della Columbia Law School di New York, nel 2002 parlò in un saggio della necessità di introdurre una normativa che regolamentasse la circolazione dei contenuti web, eliminando discriminazioni di accesso, blocchi o limitazioni di contenuti.

È proprio questa intuizione del professore universitario che ha ispirato il Telecom Single Market. Si tratta di un insieme di norme introdotte dai Paesi dell’Unione Europea che stabiliscono la neutralità della rete nel diritto dell’Ue e che in un lento processo verso l’abolizione del roaming in Europa, diventeranno presto realtà.

Introdotta nel 2013 dall’allora commissario dell’Unione Europea Neelie Kroes, la Telecom Single Market ha subito diverse rivisitazioni e maneggiamenti, seguendo un lungo percorso che porterà nello scorso giugno, dopo 12 ore di riunione di consiglio, a fissare per la data del 30 giugno del 2017 l’abolizione definitiva del roaming.

Non più tardi del 2014, un’indagine su 28 mila cittadini dell’Ue aveva di fatto rilevato come il 47% degli utenti che viaggiano in Europa non fa uso del cellulare: nello specifico, un quarto degli utenti lo spegnerebbe completamente, il 94% non accederebbe a Facebook e solo uno su dieci consulterebbe la mail.

Di fatto il raggiungimento della fatidica data nel 2017 prevede uno step intermedio di adeguamento alla norma, quello del 30 aprile del 2016, quando il sovraccosto delle utenze a causa del roaming potrà essere al massimo di 5 centesimi al minuto per le chiamate, 2 centesimi per gli sms e 5 centesimi per megabyte per i dati scaricati. Attualmente le tre utenze hanno un tetto di tariffazione stabilito nel 2012 e pari a 6, 19 e 20 centesimi rispettivamente.

In più, con l’abolizione del roaming una clausola ne stabilirà l’uso equo, al fine di prevenire abusi e evitarne un utilizzo inadeguato, per motivi differenti dal viaggio. A questo riguardo, sarà definito un rimborso per i gestori che potranno recuperare i costi.

Non poche le critiche da parte di tecnici e esperti, che invece definiscono non chiare le condizioni della nuova normativa: troppo ampi sarebbero i margini di manovra da parte dei singoli Paesi, come ad esempio la possibilità di stabilire accordi tra i gestori e i fornitori, che rischierebbero di infrangere la tanto agognata libertà di rete.

La risposta alle critiche sollevate è nelle parole del commissario dell’Economia Digitale all’Ue, Gunther Oettingerg, che ha assicurato come le norme saranno drastiche nel contrastare il blocking (negare a un consumatore l’accesso a un servizio legale), quanto il throttling (rallentare intenzionalmente un servizio di rete da parte di un Internet Service Provider).

‘Una normativa capace di cui beneficeranno non solo i consumatori, ma le stesse imprese’, ha commentato il Commissario Ue per il Digital Single Market e Vice Presidente della Commissione Ue Andrus Ansip.

A cura di: Paola Campanelli

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Parole chiave

internet wi-fi roaming smartphone

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