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Energie alternative, sempre più una realtà

Pubblicato il 04/11/2015
Energie alternative, sempre più una realtà

Quello che ha sempre costituito l’ostacolo più importante alla diffusione delle energie alternative, il costo, rischia di non essere più un problema. Lo dice uno studio pubblicato da Bloomberg New Energy Finance, che pone la questione del differenziale tra costi di produzione delle energie rinnovabili e dei combustibili fossili in netta riduzione nel 2015 a causa del ribasso dei primi e di un aumento sempre maggiore dei secondi.

Sempre secondo il Bnef, il comparto dell’eolico e quello del fotovoltaico, che costituiscono le tecnologie di produzione di energia alternativa maggiormente diffuse, avrebbe registrato un calo prezzo rispettivamente da 75 a 73 euro e da 115 a 108 euro per megawattora. Il motivo di questi ribassi sarebbero dovuti all’utilizzo di tecnologie più convenienti e a oneri finanziari inferiori. Nello specifico, il Lcoe, letteralmente Levelized Cost of Electricity, in sostanza il costo di produzione dell’elettricità, dipende da molte variabili che concorrono insieme alla sua determinazione, quali l’ammortizzazione del capitale finanziario iniziale o gli esborsi di manutenzione.

Per contro, il costo degli impianti di carbone utili per la produzione di elettricità sarebbe aumentato da 59 a 67 euro per MWh in America, da 60 a 65 euro in Asia e da 73 a 95 euro in Europa, mentre la produzione di energia tramite turbine a gas a ciclo combinato è passata da 68 a 73 euro per MWh in America, da 75 a 83 euro in Asia e da 92 a 105 euro per MWh in Europa, Medio Oriente e Africa. E nonostante gli impianti a carbone risultino i più convenienti e con un Lcoe migliore, l’aspetto del potere inquinante sarebbe di non scarso rilievo, tanto che i costi delle emissioni atmosferiche farebbero salire il prezzo a 103/135 euro per MWh.

Tra le fonti green quella più competitiva risulta essere l’energia idroelettrica, tuttavia con costi molto variabili in un range dai 60 ai 380 euro per megawattora. Seguono gli impianti eolici, al costo in media dai 102 fino a 152 euro per wattora e quelli fotovoltaici, con un costo dai 150 ai 329 euro.

Tuttavia, come ha sottolineato l’analista di Bnef Luca Mills, “i costi di generazione continuano a variare notevolmente da regione a regione”, determinati da fattori come le infinite norme in materia energetica differenti per ogni Paese, ma anche dal prezzo degli stessi combustibili fossili o ancora da fenomeni specifici come il boom del gas da argille negli Stati Uniti.

E mentre Regno Unito e Germania si contendono in Europa il podio di produttori di energia eolica con i prezzi più competitivi, in Italia lo studio “Pathways to deep decarbonization in Italy - 2015” traccia la linea verso la “decarbonizzazione del sistema energetico al 2050”.

Uno dei punti essenziali sottolineati come necessari della ricerca è il maggior utilizzo di fonti rinnovabili e di tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2, ma c’è anche l’aumento di efficienza energetica e la riduzione dei consumi da fonti fossili nel settore dei trasporti, a favore della diffusione dei veicoli elettrici e di quelli a bio-combustibili.

La condizione per arrivare all’ambizioso obiettivo della decarbonizzazione dell'Italia, che potrebbe portare nel 2050 a spendere per l’acquisto di petrolio, gas e prodotti raffinati 9 miliardi di euro contro i 45 miliardi del 2014, ridurrebbe il salasso energetico verso l'estero di 66 miliardi l'anno e le emissioni di Co2 dell'80%. Traguardo molto ambizioso, che avrà bisogno della definizione di politiche globali e di un più alto investimento pubblico oltre che privato in innovazione, tecnologie e infrastrutture.

A cura di: Paola Campanelli

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Parole chiave

energie alternative fotovoltaico energie rinnovabili

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