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Unione Energetica Europea: 40 miliardi di risparmio

Pubblicato il 19/03/2015
Unione Energetica Europea: 40 miliardi di risparmio

L’Unione Energetica Europea potrebbe diventare un vero e proprio salvagente. Si stima infatti che, se il Piano per l’Unione dell’energia verrà reso esecutivo, per i cittadini del Vecchio Continente potrebbe arrivare un risparmio sulle forniture di elettricità e gas pari a 40 miliardi di euro.

Una bella somma, considerando che ad oggi i costi sono ben più alti di quelli, ad esempio, degli Stati Uniti: si parla del +30% per il gas ed addirittura del +100% per l’elettricità.

L’Unione Energetica Europea costituisce, a detta del Commissario Maros Sefcovic, il progetto più ambizioso in questo settore dal 1951, anno della creazione della Comunità del Carbone e dell’acciaio, ad oggi. Il problema di fondo resta il reperimento delle materie prime, dato che al momento l’Ue rappresenta il principale importatore di energia al mondo: ben il 53% del fabbisogno totale, soddisfatto da un unico fornitore gas per sei tra gli Stati Membri.

Questa dipendenza energetica comporta un esborso di circa 400 miliardi di euro all’anno. Costi non indifferenti che vanno a sommarsi ad altri problemi sistemici, quali ad esempio l’invecchiamento delle infrastrutture e la mancanza di un coordinamento dall’alto.

L’Unione Energetica dovrebbe intervenire principalmente sugli ultimi due punti, favorendo la cooperazione tra gli Stati Membri ed abbattendo i costi: per fare ciò, è stato calcolato che, nei prossimi cinque anni, saranno necessari investimenti superiori ai mille miliardi di euro. Cifre impressionanti, giustificate però dalla posta in gioco, ovvero un risparmio per i cittadini europei di ben 40 miliardi di euro.

I pilastri dell’Unione saranno principalmente tre: clausola di solidarietà, libertà dei flussi di energia e ottimizzazione dell’efficienza energetica, anche nel settore privato. La clausola di solidarietà aiuterà i Paese europei a svincolarsi dai singoli fornitori, potendosi invece appoggiare agli Stati confinanti e avvalendosi di accordi per l’acquisto di energia più trasparenti e convenienti.

L’Ue punta molto sul potenziamento dei flussi di energia nel mercato interno: ad oggi dodici Stati Membri non rispondono ai requisiti minimi di interconnessione che prescrivono che almeno il 10% della capacità produttiva deve attraversare le frontiere. La libertà dei flussi di energia è uno dei pilastri del Piano Ue e rappresenta una libertà fondamentale.

Previsti interventi anche sul fronte dell’efficienza energetica, dove l’Europa vanta il negativo primato del 75% degli immobili in classe energetica bassa, oltre alla dipendenza quasi assoluta da prodotti petroliferi per i trasporti (94% del totale). Si punta molto sulla riduzione di emissioni di CO2 e sullo sviluppo di tecnologie per l’utilizzo di fonti rinnovabili.

Stando a quanto affermato nel Piano contenente la Strategia per l’Unione Energetica, l’Europa vuole assicurarsi una posizione da leader nello sviluppo dell’elettromobilità.

Questi ambiziosi progetti non sono stati accolti con favore dalle associazioni ambientaliste, in particolare Greenpeace, che ha evidenziato il rischio per l’Ue di continuare a dipendere da fonti energetiche quali il carbone ed il gas, pur sapendo che in futuro i gasdotti dovranno necessariamente essere smantellati in quanto rappresentano una tra le principali cause del cambiamento climatico.

Secondo gli ambientalisti, occorre invece focalizzarsi su reali mezzi per rafforzare l’autonomia energetica che, a fronte di costi di avviamento rilevanti, rappresenta tuttavia il modo più efficace per risolvere la dipendenza energetica e non appoggiarsi ad altre vie più rischiose e meno accettate dalla comunità, quali il nucleare.

Soddisfatta invece la FederPetroli Italia a seguito delle decisioni prese a Bruxelles. Secondo l’associazione rappresentante il settore petrolifero, la Strategia Energetica Europea è una vera e propria road map, un punto di riferimento unico per tutti gli Stati Membri in un periodo in cui, data la situazione geopolitica, è assolutamente necessario prestare la massima attenzione al problema delle emissioni e dell’approvvigionamento energetico.

A cura di: Alessia De Falco

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Parole chiave

energie alternative tariffe luce gas

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