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Servizi ai consumatori, mercato libero o tutelato?

Pubblicato il 09/03/2015

Aggiornato il 25/03/2019

Servizi ai consumatori, mercato libero o tutelato?

Un’analisi svolta dall’Autorità per l’Energia relativa al biennio 2012/2013 evidenzia come sia aumentata la quota dei consumatori passati al libero mercato per l’elettricità e il gas: rappresentano rispettivamente il 25% e il 22%.

Non sempre però la concorrenza incontra le aspettative dei clienti: va meglio per il settore dell’energia e per i grandi clienti, meno per quello domestico, che ha raggiunto in materia di elettricità costi più alti del 15% rispetto al mercato tutelato.

Tuttavia, il dato si riferisce al 2013: un altro elemento di cui tener conto, in quanto attribuibile al tipo di offerte del libero mercato, è la presenza di ulteriori servizi aggiuntivi collegati alla fornitura. Dunque, questa differenza potrebbe dipendere dalla difficoltà dei consumatori nel valutare il reale valore delle diverse proposte.

Sempre nel settore elettrico, la ricerca sottolinea come le condizioni di concorrenza non siano uniformi per tipologia di cliente, ma omogenei su tutto il territorio nazionale. La concorrenzialità è presente nella vendita ai grandi clienti: lo confermano le percentuali di cambio fornitore e il fatto che i primi tre operatori hanno una quota del 23% dei volumi di alienazione nel libero mercato.

La stessa cosa non può dirsi per le piccole imprese e le abitazioni di privati: nel 2013, il 75% di quest’ultime ha preferito il mercato di maggior tutela. Inoltre quasi il 60% di chi passa al libero sceglie lo stesso gruppo che aveva in precedenza: dai dati emerge che i primi tre operatori detengono più del 70% dei volumi forniti.

Tuttavia, anche per i domestici il mercato libero mostra una concreta dinamicità: la quota dei clienti che hanno lasciato la tutela ci pone al vertice in Europa. Dal confronto risulta che nel 2013 il tasso di switching in Italia è stato pari al 7,6%, superiore di 2 punti rispetto alla media dei paesi dell’Unione Europea (fermatasi al 5,6%). In crescita le offerte commerciali, con oltre 30 proposte visualizzabili e la maggior parte a prezzo bloccato.

Nel comparto del gas naturale, la concorrenza avviene più su scala regionale che nazionale. Nel biennio considerato, solo 4 fornitori hanno avuto quote di mercato considerevoli in più di 5 regioni, di cui solo 2 erano presenti in quasi tutte le aree geografiche. Il servizio di tutela rimane la fornitura più diffusa per i domestici, con una quota del 77%. La ricerca indica comunque un'espansione del mercato libero, con il tasso di switching che nel 2013 è stato pari al 5,5%, perfettamente allineato con il tasso medio di cambio della media europea.

I due settori fanno censire miglioramenti nei processi organizzativi a sostegno del funzionamento del mercato, anche se le criticità continuano ad esserci.

Il numero dei reclami nel mercato libero è superiore a quello di maggior tutela: per il primo, la reclamosità dei clienti (rapporto tra il numero di reclami e i clienti serviti) fa segnare tassi leggermente più elevati, con il gas che si attesta sul 2,2% e il settore elettrico sul 2% (dati 2013).

Un altro problema riguarda i contratti non richiesti, che continuano ad essere un elemento di grande impatto sulla fiducia dei consumatori: dal 2012, le misure dell’Autorità hanno limitato il fenomeno portando la percentuale dei reclami sul mercato libero allo 0,09% nel settore gas e dello 0,15% nell’elettrico.

A cura di: Paola Campanelli

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Parole chiave

energia gas mercato libero mercato tutelato

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