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Mercato elettrico, serve un rinnovamento

Pubblicato il 30/03/2015
Mercato elettrico, serve un rinnovamento

Se ne è parlato in un convegno tenutosi a Roma e organizzato dal Coordinamento Free: l’evento dal titolo “Per un nuovo assetto del mercato elettrico nel quadro della road map europea al 2030”, ha evidenziato la necessità e la consapevolezza di una revisione del mercato elettrico.

Tra i partecipanti, Confindustria e Terna, il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) e l’Autorità per l’Energia (AEEG), che hanno annunciato importanti cambiamenti a partire da quest’anno. Il MiSE “lavora a un ridisegno del mercato volto a integrare le rinnovabili sul mercato”, spiega il viceministro Claudio De Vincenti, “presto convocherà un tavolo con le associazioni delle rinnovabili, mentre anche dal tavolo con gli operatori del termoelettrico, già sentito, è arrivata la richiesta di una riforma”.

Lo stesso viceministro ricorda che si sta anche lavorando per mettere in atto le norme per promuovere la flessibilità, contenute nella Legge di Stabilità 2013 e di quelle sul capacity market – garantire una disponibilità di capacità produttiva di energia elettrica nel lungo periodo attraverso un corrispettivo da riconoscere ai produttori  –, relative al decreto del 30 giugno 2014.

La riforma dell’AEEG prevede il cambiamento delle regole per far sì che le energie rinnovabili di forma aggregata possano partecipare al mercato dei servizi di dispacciamento.

Due le proposte del Comitato Free per una modifica del mercato: la partecipazione delle rinnovabili ai diversi mercati tramite l'aggregazione di più impianti e il maggior uso di contratti di compravendita dell’energia a lungo termine per rendere bancabili investimenti che momentaneamente trovano difficoltà (oggi la compravendita avviene soltanto sul mercato spot o con contratti bilaterali di durata annuale).

Il Coordinamento Free propone di consentire lo sviluppo di contratti di compravendita a lungo termine, dell’ordine di una decina d’anni, in modo tale da obbligare a offerte che comprendano tutte le voci del costo di produzione nel prezzo: a tal proposito sarebbe opportuno sostituire l’attuale norma con una che preveda le ordinarie garanzie commerciali applicate ai contratti di lunga durata.

Le proposte di Free sono condivise da tutti gli stakeholder intervenuti. Il Presidente di Assoelettrica, Chicco Testa, spiega che i rischi connessi alla volatilità dei prezzi per i contratti a lungo termine “si possono risolvere con la normale contrattazione tra le parti, senza lasciare uno spazio enorme al regolatore".

Secondo il vicedirettore delle politiche per lo sviluppo, energia e ambiente di Confindustria  Massimo Beccarello “I contratti a lungo termine potrebbero essere stimolo per le utility per creare nuovi modelli di business”, sottolineando però la “necessità di verifiche antitrust e di trasparenza sui rischi”.

A cura di: Paola Campanelli

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Parole chiave

energie alternative energie rinnovabili mercato elettrico

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