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Italia in deflazione: a gennaio prezzi in calo dello 0,6%

Pubblicato il 13/02/2015
Italia in deflazione: a gennaio prezzi in calo dello 0,6%

Itala in deflazione, nel mese di gennaio è stato registrato il livello più passo da più di mezzo secolo, dal settembre 1959 (-1,1%). L’inflazione è scesa al -0,6% rispetto a gennaio 2014 e del -0,4 su base mensile rispetto al mese di dicembre dello scorso anno. Lo ha comunicato l'ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) diffondendo le stime preliminari.

L’ISTAT ha spiegato che la flessione su base annua dell’indice generale (-0,6%) è dovuta in larga misura all’accentuarsi della caduta tendenziale dei prezzi dei beni energetici, in particolare di quelli non regolamentati (-14,1%, dal -8,0% di dicembre) - da segnalare i carburanti, che segnano una flessione del 15,2% annuo (dal -8,6% di dicembre), il livello più basso dal luglio 2009 (-19,2%) - e al rallentamento della crescita annua dei prezzi dei servizi, con particolare riferimento a quelli dei servizi relativi ai trasporti (+0,2%, dal +2,0% del mese precedente).

Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'inflazione di fondo permane positiva ma in ulteriore rallentamento (+0,3%, dal +0,6% di dicembre); al netto dei soli beni energetici scende a +0,3% (era +0,5% il mese precedente). Il calo mensile è da ascrivere in primo luogo alla diminuzione dei prezzi degli energetici non regolamentati (-6,3%) con i forti ribassi dei carburanti, dell’energia elettrica (-2,2%) e dei servizi relativi ai trasporti (-2,4%), questi ultimi condizionati da fattori stagionali; a contenere in parte il calo è l’aumento dei prezzi dei vegetali freschi (+7,1%), anch’essi influenzati da fattori stagionali.

Il Codacons (Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell'Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori) ritiene che sulla deflazione non stia pesando solamente il calo dei prezzi dell’energia e dei carburanti, ma abbia soprattutto principale  rilievo il taglio dei consumi da parte delle famiglie italiane. Meno gli italiani comprano e più i prezzi scendono. Infatti, negli ultimi 7 anni, la ridotta capacità di acquisto dei cittadini ha portato ad una spesa sempre più limitata in tutti i settori, arrivando a -80 miliardi di euro, causando le diminuzioni dei prezzi dei listini al dettaglio. Per Codacons la speranza è che la riduzione dei prezzi energetici, del carburante e delle bollette, possa portare le famiglie ad avere nei prossimi mesi più potere d’acquisto e ad aumentare quindi i propri consumi, anche attraverso l’utilizzo dei risparmi realizzati grazie al calo del petrolio.

Anche il paniere di beni che viene utilizzato dall’ISTAT per il calcolo dell’inflazione è stato modificato secondo le nuove abitudini di spesa delle famiglie. Nell’elenco dei prodotti entrano: cibi senza glutine, birra analcolica, bevande acquistate nei distributori automatici, car e bike sharing, navigatori satellitare, impianti Hi-Fi, corsi di informatica.

A cura di: Orsola Mallozzi

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