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Italia, scarse risorse per l’efficienza energetica

Pubblicato il 05/01/2015
Italia, scarse risorse per l’efficienza energetica

La Strategia energetica nazionale (SEN) costituisce lo strumento di programmazione e di indirizzo della politica energetica del paese. I suoi obiettivi si incentrano su quattro temi fondamentali.

Il primo è ridurre in maniera rilevante il gap di costo dell’energia per imprese e consumatori, con l’obiettivo di adeguarlo a prezzi e costi europei. Questa è l’area più critica e per la quale sono necessari i maggiori sforzi.

Il secondo è raggiungere gli obiettivi ambientali determinati dal Pacchetto europeo Clima-Energia 2020: tutte le scelte di politica energetica puntano a migliorare gli standard ambientali con lo scopo di far assumere al Paese un ruolo primario a livello globale.

Il terzo è continuare a migliorare la sicurezza di approvvigionamento, soprattutto nel settore gas, riducendo la dipendenza dall’estero. È necessario migliorare riducendo principalmente il livello di importazioni, che oggi costano al Paese circa 62 miliardi di euro l’anno.

Il quarto tema è favorire la crescita economica sostenibile attraverso lo sviluppo del settore energetico.

Tuttavia, come evidenzia l’Energy efficiency report 2014 presentato dall'Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, l’Italia ha rallentato il percorso verso questi obiettivi che portano alla promozione dell’efficienza energetica.

Le ragioni sono da ricondursi a diversi fattori, tra questi la corretta valutazione dell’attuale stato degli usi energetici, lo sviluppo della gestione del rischio, le modalità di sovvenzionamento. Per quest’ultimo aspetto, le parti coinvolte nell’indagine - 80 Esco (Energy Service Company, società che svolgono interventi di efficientamento) e 35 istituti di credito - sono d’accordo nel ritenere fondamentale l’incentivo di un fondo di garanzia a livello nazionale. Si tratta del Fondo nazionale per l’efficienza energetica, uno strumento già previsto dal Decreto legislativo 102/14 con la funzione di sostenere gli investimenti di Pubblica Amministrazione, Esco e imprese a realizzare interventi di efficienza energetica: l’aiuto arriva tramite la concessione di garanzie e l’erogazione di finanziamenti diretti o tramite intermediari.

Le modalità per il funzionamento e la gestione del fondo saranno fissate da uno o più decreti attuativi. 5 milioni di euro sono stati stanziati nel 2014 e 25 milioni di euro sono previsti nel 2015, cifreche potrebbero subire un incremento da parte del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell’Ambiente rispettivamente di 15 e 35 milioni di euro annui fino al 2020.

In relazione agli obiettivi visti sopra, la dotazione di tale fondo dovrebbe essere maggiore. “Per raggiungere il 30% dell'obiettivo di risparmio di energia finale prefisso (15,5 Mtep, milioni di tonnellate di petrolio equivalenti) in tutti e tre gli ambiti considerati (residenziale, industriale e terziario, sia pubblico che privato), si dovrebbe disporre – spiega Vittorio Chiesa, direttore Energy & Strategy Group  – di 51 milioni di euro annui costanti tra il 2015 e il 2020. Valore che sale a 136 e 219 milioni per raggiungere rispettivamente il 40 e 50% dell'obiettivo”.

Negli ultimi anni, per poter finanziare l’efficienza energetica si è ricorso principalmente ai prestiti bancari che hanno portato a realizzare interventi per 585 milioni di euro. Solo 50 i milioni derivanti da finanziamenti pubblici: tra le regioni che hanno elargito più denaro – complessivamente 34 milioni –  la Basilicata e l’Emilia Romagna.

A cura di: Paola Campanelli

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Parole chiave

efficienza energetica risparmio energetico

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