logo segugio.it
Parla con noi 02 5005 3003 lun-ven: 9-21 | sab: 9-18

Switching: italiani, popolo di fedeli

Pubblicato il 11/12/2014

Aggiornato il 15/12/2014

Switching: italiani, popolo di fedeli

Si chiama switching e consiste nel passaggio a un nuovo gestore del servizio: energia elettrica, gas, telefonia, assicurazione, conto corrente, mutuo.

È l’effetto dello sdoganamento della pratica del libero mercato, l’entrata di sempre più operatori che offrono tariffe vantaggiose e piani personalizzati.

L’ultimo rapporto dell’Acer, l'Agenzia europea degli enti regolatori di energia, rileva come l’Italia rimanga tra i paesi più fedeli ai propri gestori, con una percentuale di migrazione pari al 5% per gas ed elettricità. Più nel dettaglio, su 166 milioni di contratti che prevedevano forniture e aperture di conti o finanziamenti, solo il 10% è stato abbandonato per il passaggio a un nuovo provider.

In realtà, solo un punto in meno rispetto alla media europea, ma sicuramente un’affezione molto più alta rispetto a paesi come Belgio e Norvegia dove la liberalizzazione ha portato il 15% delle famiglie a cambiare gestore, con il Portogallo in testa, e una famiglia su quattro che l'anno scorso ha cambiato provider.

Il tasso di cambio più alto lo registra la telefonia mobile, con uno switching del 18%, seguito dalle assicurazioni RC Auto, 17%, i mutui con il 15% e i conti correnti con l’8%. Il cambio di gestore di telefonia fissa riguarda invece il 7% dei contratti, il 5,8% il gas e solo il 3,8% degli intestatari di un’utenza domestica ha scelto un nuovo contratto di energia elettrica.

Considerazione a parte merita il contratto di mutuo, che negli ultimi tre mesi dell’anno ha registrato uno switching con punte del 27% dovuto ai contratti di surroga, diretta conseguenza della riduzione dei tassi di interesse (dato MutuiOnline). E le surroghe potrebbero registrare aumenti ancora più importanti se non fosse che, nonostante la legge Bersani del 2007 consenta il cambio di condizioni più volte, le banche di fatto negano in genere una seconda possibilità a chi ha già surrogato.

Il principale deterrente degli italiani al cambiamento di gestore dell’utenza o dell’Istituto di credito rimane il timore nei confronti di procedure poco chiare e trasparenti. Cambiare può essere infatti rischioso e, il più delle volte, impegnativo. Richiede inoltre informazioni e comparazioni, oltre che un’analisi attenta dei propri consumi.

Anche la bolletta, il più delle volte temuta perché ritenuta indecifrabile dagli utenti, contribuisce alla loro fedeltà, come anche le politiche commerciali aggressive degli operatori.

Non è tuttavia così per tutti i tipi di contratto. Cambiare gestore telefonico mobile, ad esempio, può richiedere solo qualche minuto: portabilità e nessuna procedura a carico dell’utente hanno fatto registrare la percentuale più alta di migrazioni.

Anche la diffusione dei comparatori sulla rete, insieme alla riduzione di alcuni vincoli di legge, ha favorito nel 2013 il 17% dei passaggi dei titolari di assicurazioni a nuove compagnie.

Lo stesso non può dirsi per la telefonia fissa dove, nonostante la liberalizzazione del settore avvenuta nel 2010, sottolinea l’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), si continua ad avere resistenze dovute a disservizi e scarsa chiarezza di tariffe e procedure.

Da segnalare l’iniziativa di Altroconsumo che ha visto l’adesione di 80 mila utenti: un gruppo di acquisto che è riuscito a realizzare un risparmio medio annuale sulla bolletta di 50 euro e condizioni contrattuali “garantite” dall'associazione.

A cura di: Paola Campanelli

Come valuti questa pagina?

Valutazione media: 0 su 5 (basata su 0 voti)

Parole chiave

libero mercato bolletta agcom

Articoli correlati