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40-27-27. L’Unione Europea dà i numeri, per un futuro più green

Pubblicato il 05/10/2014

Aggiornato il 05/11/2014

40-27-27. L’Unione Europea dà i numeri, per un futuro più green

40-27-28 sono i numeri del futuro energetico del Vecchio Continente. Lo ha stabilito il Consiglio Europeo dopo il summit del 23 e 24 ottobre scorsi, cui ha partecipato anche il nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Il primo punto in agenda riguarda la riduzione dei gas serra. Il Consiglio europeo ha stabilito un obiettivo vincolante per l’UE in termini di riduzione delle emissioni nazionali che contribuiscono a determinare l’effetto serra: almeno il 40% in meno entro il 2030 rispetto ai valori rilevati nel 1990. 

Per raggiungere questo ambizioso obiettivo verrò riformato ed ottimizzato il sistema di scambio di quote di emissione (ETS) riformato e ben funzionante, introducendo una stabilizzazione del mercato in linea con la proposta della Commissione. 

A partire dal 2021, le emissioni consentite non potranno superare il tetto massimo del 2,2%.

In merito alle fonti energetiche rinnovabili, l’UE si è espressa confermando l’intenzione di aumentarne la quota di utilizzo del 27%. Gli Stati Membri dovranno contribuire attivamente a questo obiettivo, integrando le direttive europee nei mercati nazionali dell’energia.

L’UE ha puntato il dito anche verso l’efficienza energetica del Vecchio Continente, dando dei parametri di miglioramento rispetto a quanto emerge dalle proiezioni attuali sul consumo futuro di energia.

L’obiettivo indicativo è del 27%, ma verrà riesaminato, ed eventualmente incrementato, nel 2020. La Commissione indicherà i settori prioritari su cui si dovrà intervenire a livello nazionale, attivando incentivi finanziari e introducendo regolamentazioni specifiche.

Il Consiglio si è espresso anche in merito alla sicurezza energetica e alla Governance, approvando ulteriori manovre volte a diminuire la dipendenza energetica dell'UE, incrementandone contemporaneamente la sicurezza energetica luce e gas. 

In particolare è stata evidenziato il bisogno di definire progetti strategici di ottimizzazione nel settore del gas, come il corridoio nord-sud, il corridoio meridionale di trasporto del gas e la promozione di un nuovo hub gasiero nell'Europa meridionale. Parallelamente, occorre sviluppare un buon sistema di Governance, a sostegno degli obiettivi di politica energetica.

Sebbene il programma proponga percentuali di miglioramento significative, gli attivisti di Greepeace hanno criticato gli obiettivi proposti, definendoli poco ambiziosi.

Ora la palla torna al Consiglio Europeo, che deve adoperarsi quanto prima per attuare le proposte volte a migliorare il futuro del Vecchio Continente.

A cura di: Alessia De Falco

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