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Canone Rai, la riscossione in bolletta rischia il flop

Pubblicato il 26/09/2016
Canone Rai, la riscossione in bolletta rischia il flop

Dopo tutte le polemiche dopo il no delle associazioni dei consumatori, la riforma del canone Rai in bolletta è finalmente operativa, ma i primi risultati sulla sua riscossione non sembrano dei migliori.  L’indagine del portale ItaliaOggi rileva infatti che circa il 50% dei contribuenti non ha versato l’abbonamento televisivo, pur avendolo ricevuto in abbinamento alla fattura elettrica. L’evasione avrebbe raggiunto punte del 60% al Sud.

Secca la smentita del MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico) che parla di informazioni approssimative e non veritiere.

“I numeri”, spiega il Ministero in una nota, “al momento parziali che ci ha fornito Enel – di gran lunga il maggior operatore del mercato elettrico – smentiscono completamente quanto scritto dal quotidiano. Il mancato pagamento delle bollette Enel di luglio (quindi non solo della quota canone) si aggira attorno al 10%, comprensivo della morosità fisiologica e stagionale e dell’eventuale non pagamento del canone Rai, per esempio per possibili errori di fatturazione o da parte di coloro che avevano dimenticato di fare richiesta di esenzione. Altri operatori elettrici forniscono percentuali di mancato pagamento delle bollette anche sensibilmente inferiori al 10%”. Lo stesso Ministero specifica che solo a fine settembre si potrà fare un bilancio sulla riscossione, visto che in quel periodo l’Agenzia delle Entrate riceverà dalle compagnie elettriche i numeri ufficiali sulla riscossione della tassa relativi ai primi due mesi.

Tuttavia le cifre che arrivano dai gestori sull’operazione gestita da Antonello Giacomelli, sottosegretario al MiSE, confermano in parte il trend negativo denunciato.

Ricordiamo che l’importo della tassa per l’anno in corso è di 100 euro anziché i precedenti 113,50. L’ammontare è diviso in dieci rate, con l’addebito delle prime sette (70 euro) nella fattura elettrica già emessa durante i mesi di luglio e agosto.

Secondo gli esperti una delle motivazioni più probabili dell’eventuale flop del canone in bolletta riguarderebbe la disinformazione, soprattutto sulle conseguenze connesse al mancato versamento. Non pagarlo, essendo l’abbonamento Tv un tributo, costituisce evasione fiscale: il Fisco può quindi procedere alla riscossione coattiva tramite Equitalia e il contribuente rischia anche il fermo dell’auto.

L’unica motivazione ammessa per non corrisponderlo è di aver inviato l’autocertificazione all’Agenzia delle Entrate. In questo caso il cittadino, che ritiene l’addebito non corretto, può liquidare la sola quota energia. L’esborso parziale va effettuato secondo le modalità definite da ciascuna impresa elettrica per i pagamenti parziali, specificando la causale del versamento.

Coloro che invece hanno versato il canone pur avendo inviato l'apposito modulo di disdetta, possono inoltrare un reclamo utilizzando una e-mail messa a disposizione dalla stessa Agenzia delle Entrate. Gli utenti devono inviare la segnalazione presso il SAT (Sportello Abbonamenti Tv) all’indirizzo dp.itorino.uttorino1.sat@agenziaentrate.it. Dopo aver verificato la legittimità della richiesta, lo sportello si metterà in comunicazione con l’Acquirente Unico al fine di effettuare il riaccredito delle somme dovute nella prima bolletta utile. In caso di ulteriori contestazioni il cittadino può fare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale.

A cura di: Paola Campanelli

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