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Affitto e bollette rubano un quarto della spesa

Pubblicato il 23/09/2016
Affitto e bollette rubano un quarto della spesa

Torniamo a parlare dei tanto temuti consumi energetici che stanno diventando proibitivi, soprattutto perché la crisi ha fiaccato molte famiglie italiane, facendo lievitare il numero degli "assolutamente poveri" a 4,6 milioni, con un incremento del 177% sul 2006.

Questi i principali dati emersi da un'analisi dell'Ufficio Studi Confcommercio su consumi, spese obbligate ed evoluzione della povertà, nel quale si evidenzia anche un raddoppiamento dei prezzi dei consumi obbligati negli ultimi 20 anni, che vanno a mangiarsi il 40% dei consumi delle famiglie. La crisi dei consumi, dunque, non è solo un effetto della congiuntura, ma ha radici più profonde. 

Negli ultimi venti anni - dice lo studio - è cambiata la struttura delle spesa degli italiani: quattro settori (alimentari, mobili, vestiario, trasporti) hanno perso complessivamente il 6,6% di spesa a beneficio soprattutto di spese per alimentazione fuori casa (+2%) e spese obbligate (+5,6%).  E’ emersa con forza una terziarizzazione dei consumi, con il sorpasso dei servizi sui beni (52,6% contro 47,4%) e l'impennata di elettronica di consumo e beni e servizi per le telecomunicazioni, spese che vanno forte quando il ciclo è positivo.

Passando alle spese obbligate, la ricerca ha rilevato una crescita del 4,2% tra il 1995 e il 2016, mentre nello stesso lasso di tempo i beni commercializzabili hanno perso l’8% e i servizi hanno guadagnato il 3,9%. Se si guarda ai prezzi, i beni commercializzabili sono cresciuti del 40% contro l'80% delle spese obbligate, con punte prossime al 100% nel caso delle spese per l'abitazione. 

Meno cibo e vestiti e più spese obbligate, dunque, con l'affitto e le bollette che assorbono quasi un quarto della spesa. Nel 1995 la quota di spesa procapite destinata all'abitazione e alle bollette di gas, elettricità e acqua era al 18,3% mentre nel 2015 è schizzata al 23,9%. 

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I dati sulla povertà assoluta, spiega poi Confcommercio, sono a dir poco allarmanti, tanto da far pensare alla necessità urgente di misure specifiche. Nel Mezzogiorno, in particolare, le famiglie povere sono raddoppiate rispetto al 2006, mentre gli assolutamente poveri sono arrivati a 4,6 milioni nel 2015, +177% sul 2006. Aumenta, in particolare, il numero di poveri che vivono in famiglie numerose, arrivati al 44% del totale dei poveri.

"E' l'ennesima conferma che la nostra economia sconta il peso crescente di molti difetti strutturali - burocrazia, legalità, logistica - e di un’eccessiva pressione fiscale", commenta il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, aggiungendo che "bisogna concentrarsi su misure che rilancino la domanda interna che, per consumi e investimenti, vale l'80% del PIL".

Questi dati tracciano ancora una volta un profilo del nostro Paese che vede le famiglie in forte difficoltà nell'arrivare alla fine del mese. Nonostante il perdurare della deflazione non c'è stata l'attesa ripresa dei consumi. Anzi. Il carrello della spesa di agosto è risultato essere più caro per i prezzi lievitati dell’ortofrutta.

A cura di: Cristina Fortarezzo D'Amicis

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Parole chiave

consumi

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