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Mobile working: sogno proibito o realtà?

Pubblicato il 27/02/2015

Aggiornato il 04/03/2015

Mobile working: sogno proibito o realtà?

Il lavoro me lo porto a casa. Se una volta le mura domestiche erano lo spartiacque tra la realtà professionale e quella familiare, oggi, secondo una recente ricerca della Oracle Corporation, sono sempre di più i professionisti che vorrebbero lavorare da casa.

Secondo l’azienda statunitense di software, che ha condotto l’analisi a livello globale, per le aziende si prospetta un massiccio incremento di utilizzo del mobile working.

Secondo la ricerca il 68% del campione intervistato apprezza la flessibilità e la fruibilità del mobile working; ben il 53% ritiene che sia un modo per aumentare la produttività dei lavoratori. Sono segnali molto importanti, su cui le aziende sono chiamate a prendere decisioni strategiche anche molto contrastanti rispetto agli orientamenti attuali.

Soltanto il 24% degli intervistati sostiene di far parte di un’impresa che vede favorevolmente ed incoraggia il mobile working, mentre un significativo 21% dichiara che la propria azienda ha un approccio critico verso il telelavoro ed addirittura ostacola l’utilizzo di applicazioni smartphone.

Di fronte a questo scenario, la criticità maggiore potrebbe nascere dall’incapacità delle aziende di rispondere alle nuove esigenze delle proprie risorse. Molti intervistati hanno confessato di muoversi in autonomia, aumentando peraltro i problemi di sicurezza. Il 18% degli intervistati ritiene che la propria azienda debba implementare l’utilizzo, ma anche il controllo dei dispositivi mobili; il dato più rilevante è che il 15% dei lavoratori utilizzare i dispositivi mobili (smartphone o tablet) senza l’intervento dell’azienda; si tratta di una rivoluzione dal basso del mondo del lavoro.

In linea di massima le stime sono incoraggianti: i modelli mobile working sono stati adottati dal 40% in più di aziende nel 2014 rispetto agli anni precedenti. Oracle stima che nel prossimo biennio l’utilizzo del mobile working sarà esteso a tutte le aziende.

Perché questo scenario diventi realtà è necessario potenziare quanto più possibile il servizio di ADSL business. E’ possibile individuare l’adsl business migliore per le proprie esigenze valutando  la velocità di Download, la velocità di Upload e l’utilizzo o meno della linea telefonica. 

Tra le soluzioni business disponibili sul mercato, i principali provider offrono ADSL con più linee telefoniche e centralino incluso o anche connessioni senza il pagamento del canone Telecom Italia e la possibilità di avere un indirizzo ip statico.

Infostrada propone Absolute ADSL Affari, con ADSL e telefonate a 0 cent/minuto verso Mobili e Fissi Nazionali ed Internazionali a 26,95€/mese +IVA. Advance Freedom è l’offerta voice di Fastweb studiata per la telefonia fissa delle Pmi che permette di chiamare illimitatamente fissi e mobili nazionali e numeri aziendali e consente alle aziende di rimanere sempre connessa grazie all’Ultra Fibra o all’ADSL senza limiti. Infine Vodafone propone Ready Business, l’offerta per le aziende modulabile a seconda delle dimensioni delle imprese e delle esigente specifiche date dal settore.

A cura di: Alessia De Falco

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Parole chiave

smartphone

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