logo segugio.it
Parla con noi 02 5005 3003 lun-ven: 9-21 | sab: 9-18

Furto d’identità online: utenti italiani poco consapevoli

Pubblicato il 23/12/2014
Furto d’identità online: utenti italiani poco consapevoli

Furto di identità online, una delle minacce del Terzo Millennio.
I dati sono preoccupanti: lo scorso anno negli USA la Federal Trade Commission ha ricevuto oltre 250.000 segnalazioni di reato virtuale. Il furto di identità rappresenta la prima motivazione di reclamo presentato dai consumatori all’istituzione statunitense. 

La minaccia non è costituita soltanto dal furto di identità in sé, ma anche dall’utilizzo dei dati collegati, in termini di frode con carta di credito, truffe su mutui e utenze o utilizzo improprio dei conti correnti bancari. Gli utenti coinvolti possono essere cittadini e professionisti, ma anche aziende, sia pubbliche che private.

Secondo una recente ricerca online commissionata da CRIF e Smart Research, che ha coinvolto un campione rappresentativo per sesso, età e aree geografiche della popolazione italiana di età compresa tra i 18 e i 64 anni, il 60,6% degli intervistati ha subito tentativi di phishing anche se solo il 7,7 per cento ha risposto almeno una volta a un messaggio fraudolento.

Sempre secondo le rilevazioni,  ad un italiano su 8 sono stati clonati i dati della carta di pagamento, in particolare della carta di credito (62,7%). Nella maggior parte dei casi (il 39%) il furto è avvenuto durante  un acquisto su Internet.

La ricerca CRIF sottolinea che è in atto un fenomeno di sensibilizzazione verso queste tematiche, con un aumento di attenzione e consapevolezza al crescere dell’età, soprattutto se ci si avvale con una certa frequenza dei servizi di home banking

Oggi i pirati informatici si avvalgono di tecniche molto evolute e spesso difficilmente controllabili.
Esistono però dei metodi per difendersi, partendo da un’accurata conoscenza delle minacce cui si può essere esposti navigando su internet. Nell’ambito della Comunità Europea la definizione di furto di identità non è univoca e non esiste al momento una legislazione unica in materia.

Il nostro Codice Penale sanziona il crimine all’articolo 494, dove si afferma che “Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore sostituendo illegittimamente la propria all’altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome o un falso stato ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, è punito se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino a un anno”.

Che cosa dobbiamo aspettarci dai criminali informatici? Tralasciando le azioni di trashing o dumpster diving, ovvero attività di rovistaggio del cestino ai fini di procurarsi informazioni, la tecnica più frequentemente utilizzata è il phishing. Si tratta di una truffa attuata mediante l’invio di messaggi di posta elettronica che riproducono la grafica di siti bancari o postali, al fine di ottenere le informazioni di accesso per conti correnti e carte di credito. Secondo le rilevazioni della Polizia Postale, bisogna prestare particolare attenzione a quei messaggi che segnalano problemi di registrazione e rimandano ad un link che apparentemente apre ol sito web della propria banca o del servizio cui si è registrati.

Un’altra tecnica molto diffusa è il malware, contrazione dei termini inglesi malicious e software, un virus che si diffonde attraverso file con estensione .exe, i malware oppure celati da false fatture, contravvenzioni, avvisi di consegna pacchi, in formato .doc o .pdf. I malware possono arrecare danno anche attraverso le applicazioni per smartphone e tablet. 

In ambito mobile va segnalato anche lo smishing o SMSmishing, ossia l’invio di comunicazioni su una possibile vincita con annesso un link da cliccare. Solitamente al potenziale “vincitore del premio” si richiede di compilare un format con le proprie generalità e con il numero di carta di credito o conto corrente bancario e di versare anche una somma di alcune decine di euro per portare a termine l’operazione.

Sempre secondo la ricerca CRIF, chi viene colpito da un furto di identità cambia radicalmente abitudini, effettuando controlli mirati sui conti e utilizzando comportamenti di prevenzione attivi: nel 21,3% dei casi, si condivide con maggiore cautela i propri dati sul Web, nel 12,5% dei casi si attivano SMS alert per la comunicazioni delle operazioni finanziarie effettuate e per l’aggiornamento degli antivirus.

Per difendersi dai tentativi di furto di identità, è possibile seguire i consigli forniti dagli esperti della Polizia Postale e delle Comunicazioni e delle società specializzate in sicurezza informatica. Recentemente l’associazione per consumatori Adiconsum ha redatto una guida per informare i cittadini sui rischi e sulle modalità per proteggersi da questa tipologia di reato.

A cura di: Alessia De Falco

Come valuti questa pagina?

Valutazione media: 5 su 5 (basata su 1 voto)

Articoli correlati

Scopri come funziona il servizio: ordinamento tariffe, calcolo risparmio, i nostri partner.