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Carta dei diritti internet: per navigare in sicurezza

Pubblicato il 12/11/2014

Aggiornato il 14/11/2014

Carta dei diritti internet: per navigare in sicurezza

Per ora è una bozza, ma presto diverrà realtà. La “Dichiarazione dei diritti di Internet” costituirà a breve la base per definire diritti e doveri degli utenti web.

Il documento è stato reso pubblico sul sito della Camera. Ma la parola finale spetta ai cittadini, che ora sono chiamati ad una consultazione pubblica volta ad apportare revisioni ed integrazioni.

Il “bill of rights” italiano volto alla tutela del popolo del web è stato studiato ed elaborato da una Commissione di studio ad hoc, guidata dal giurista Stefano Rodotà, uno dei principali esperti italiani in materia, che in passato aveva occupato il ruolo di Garante per la protezione dei dati personali e che aveva collaborato alla definizione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.

Da lunedì 27 ottobre ogni cittadino potrà consultare liberamente il documento e commentare le proposte normative, aggiungendone altre, se ritenute pertinenti. Contestualmente, la bozza del documento è stata presentata alla riunione dei Parlamentari europei, svoltasi a Roma lo scorso 13 ottobre.

Il documento online si compone di 14 punti fondamentali e l’obiettivo finale è, in ottica europea, di garantire quanto più possibile il funzionamento democratico delle istituzioni ed evitare prevaricazione di poteri pubblici o privati. Tra i diritti fondamentali citati, molta importanza viene data, ovviamente, a libertà, eguaglianza, dignità e diversità di ogni persona. 

Uno dei temi cruciali resta il diritto all’accesso, ovvero garantire a tutti di poter utilizzare internet senza discriminazioni od ostacoli di natura economica o sociale. Il che sottointende anche interventi massicci da parte delle istituzioni per il superamento del digital divide che ancora oggi affligge il Paese.

Molta attenzione viene posta, in consultazione, anche al diritto all’oblio e alle disposizioni sul diritto all’anonimato, ovvero alla possibilità per gli utenti di eliminare dai motori di ricerca dei dati ormai non più rilevanti.

Sicuramente si tratta di un primo passo verso una maggior sicurezza sul web e, di conseguenza, una vera libertà. Ora il ruolo da protagonisti lo giocheranno i cittadini e le loro opinioni.

A cura di: Alessia De Falco

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