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La nuova stagione di Sky

Pubblicato il 07/10/2014

Aggiornato il 29/05/2018

La nuova stagione di Sky

Stando a quanto annunciato da Jeremy Darroch, ceo di BskyB, Sky sta per inaugurare la sua stagione più importante. Nessun nuovo programma o serie TV, ma piuttosto l’attuazione di un mega piano di integrazione che raccoglie le sinergie del colosso finora sparse per l’Europa. L’Antitrust europeo ha infatti approvato il progetto di trasferimento di Sky in BskyB, che metterà insieme 23 milioni di abbonati tra Italia, Gran Bretagna, Austria, Germania, Irlanda, operazione che porterà nelle casse dell’azienda circa 200 milioni di sterline, 252 milioni di euro l’anno.

Al via dunque concentrazioni, tagli, economie di scala. L’Italia e il Regno Unito saranno i paesi che ne trarranno maggiori benefici: acquisizione dei diritti televisivi sui programmi, risparmi nella produzione di eventi live, nei sistemi It di back office, nelle commesse.

Più in generale, l’evoluzione della televisione a pagamento passerà dalla rete e dalle compagnie telefoniche, mentre vincerà chi sarà in grado di sfruttarne le potenzialità. È il caso di Netfix, il sistema di fruizione della TV-on demand giù presente in diversi paesi d’Europa, in Italia ancora indietro a causa della scarsa digitalizzazione del Paese. E di Telecom, che ha già aperto un dialogo di trattative con il colosso californiano.

E mentre a Londra stanno investendo sul nuovo sistema di decodifica digitale delle scelte effettuate con il telecomando, ciò che consentirà una maggiore profilazione del singolo cliente, a Rogoredo, nella sede italiana di Sky, si parla di integrazione soprattutto tecnologica, con la rassicurazione che le produzioni rimarranno fortemente italiane, data la forte identità del nostro mercato.

Di fatto, negli ultimi tempi, successi come Gomorra, venduta in 72 Paesi, hanno aperto la strada a investimenti altrettanto ambiziosi: 40 milioni di euro per le nuove serie, come Diabolik e The Young Pope di Paolo Sorrentino. Ma ci sono anche l’esordio di XFactor (1,2 milioni di spettatori medi, il doppio rispetto all’esordio 2013) e i 300.000 nuovi clienti dell’offerta abbinata con Fastweb. In più, l’accordo con Telecom Italia siglato in aprile, farà nascere a inizio 2015 la prima Iptv di seconda generazione, ovvero la tv che sfrutta i canali di Internet.

Nonostante tutto, gli abbonati di Sky in Italia calano da 5,1 milioni a 4,75 milioni e le previsioni per il futuro non sono così rosee perché il mercato si prospetta sempre più liquido e frammentato. E non si parla solo della diretta concorrente Mediaset Premium o della storica TV generalista e gratuita: il mercato è così liquido che anche Fox, pur essendo parte dello stesso gruppo, fa concorrenza a Sky. Quest’ultima, al 100% della 21st Century Fox e quindi riconducibile alla stessa proprietà del magnate Murdoch, è cresciuta dell’11 per cento nell’ultimo anno, toccando quota 60 milioni di euro ed è visibile non solo su piattaforma Sky, ma anche agli abbonati di Mediaset Premium. Particolare sufficiente per capire quanto possa essere ancora aperta la battaglia.

Come fare ad orientardi in questa miriade di alternative? Un primo passo è confrontare le offerte sulla sezione dedicata alle pay TV su Segugio.it.

A cura di: Paola Campanelli

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