Energie rinnovabili. Crescono consapevolezza e consumi
Nonostante il trend dei consumi in calo e l’adempimento rispettato della direttiva 2012/27/Ue che regola il miglioramento dell’efficienza energetica, i dati rilevano una crescita dei consumi di energia nel settore residenziale, fino ad arrivare a superare il settore dell’industria. “Crescita dovuta a questioni socio demografiche”, precisa Tommaso Franci, esperto di politiche energetiche e ambientali e collaboratore dell'Osservatorio Energia di Ref-e.
Il dato confortante riguarda invece le energie rinnovabili: 13,5% dei consumi termici secondo il centro studi Ref-e, ben oltre i valori attesi dal Piano di azione dell'efficienza energetica (Paee 2014) e dalla SEN (Strategia Energetica Nazionale).
Il 19 settembre, durante il sedicesimo Congresso Nazionale della Domotica, si è tenuto il convegno "Tendenza di mercato e nuova etichetta energetica" cha ha disegnato lo scenario di mercato della climatizzazione (raffreddamento e riscaldamento). Il 70% dei consumi di energia rinnovabile viene dal residenziale e si tratta quasi sempre di un passaggio consapevole, che si compie per iniziativa degli stessi utenti e quasi mai deriva da una imposizione da parte dell’offerta.
Nonostante questo, un ruolo molto importante ricoprono gli installatori, che hanno un rapporto diretto con l’utente e che possono far scuola su un servizio che ha ancora una cultura e diffusione molto basse. L’indagine di Ref-e si è concentrata proprio su di loro, per capire quali tipi di interventi gli utenti richiedono e conoscere l’utilizzo dei nuovi apparecchi.
Ne è derivato che nel 2012 sono stati installati nel settore residenziale un milione e 700mila apparecchi. Un terzo sono pompe di calore (33,4%), seguite dalle caldaie tradizionali (26,4%), dalle tecnologie a biomassa (18,9%) e dalle caldaie a condensazione (10,4%). Il solare termico registra un 3,4%.
A contribuire in maniera determinante all’aumentato utilizzo delle caldaie a condensazione e del solare termico, gli incentivi per la riqualificazione energetica, con detrazioni fino al 55%.Ripercussioni positive importanti hanno avuto anche i bonus fiscali, con la possibilità di detrarre sulle ristrutturazioni dal 36 al 50%.
La tendenza per gli anni a venire sarà la riduzione delle caldaie a gas a favore di quelle a condensazione. Bonus fiscale e basso costo di funzionamento saranno determinanti nella scelta di pompe di calore e biomasse.
La vera novità è che dal prossimo anno anche sugli impianti sarà possibile leggere un’etichetta che esprimerà le prestazioni dell’impianto, così come già avviene per gli elettrodomestici, in adempienza a una normativa europea sulla etichettatura energetica dei sistemi di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria.
Tuttavia, le energie rinnovabili termiche risultano ancora poco conosciute e manca ancora una politica di promozione adeguata, principalmente alle famiglie. L’obiettivo del 19% dei consumi rinnovabili entro il 2020 è, dunque, ancora lontano.