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Tasse occulte sulle bollette elettriche?

Pubblicato il 21/08/2014
Tasse occulte sulle bollette elettriche?

Tasse occulte sulle bollette elettriche: la denuncia di Guido Bortoni, Presidente dell'Autorità per l'energia, nel corso dell'audizione sul decreto legge Competitività, sembra proprio destinata a lasciare il segno. Le parole usate, sembrano in effetti ricalcare per grandi linee quelle usate spesso nei comunicati emessi ormai da anni dalle associazioni dei consumatori.

Secondo Bortoni, infatti, esisterebbero delle forme indirette ed occulte di sovra-tassazione dell’energia elettrica, le quali andrebbero a configurarsi in qualità di veri e propri prelievi forzosi. Tanto più gravi in quanto sarebbero in evidente contrasto non solo con la competitività del sistema paese, ma anche con l’obiettivo conclamato teso alla riduzione del costo cui debbono sottoporsi i clienti finali.

Le parole usate da Bortoni di fronte ai membri delle Commissioni Industria e Ambiente del Senato, non sembrano lasciare dubbi di interpretazione e, se da un lato mostrano di apprezzare gli eventuali interventi governativi tesi a ridurre la bolletta elettrica di famiglie e imprese, dall'altro cercano di mettere in guardia dal fatto che in presenza delle distorsioni denunciate, tali provvedimenti rischiano di fare un buco nell'acqua. Prima di rimodulare gli incentivi previsti attualmente a favore dell'energia derivante da fonti rinnovabili e di togliere di mezzo le esenzioni ormai ingiustificate, l'esecutivo dovrebbe preoccuparsi di eliminare i vari balzelli che sono stati introdotti dalle Leggi Finanziarie varate nel corso del 2005 e dell'anno successivo. Anni in cui i Ministri dell'Economia, ovvero Siniscalco e Tremonti, decisero di imporre un prelievo di 135 milioni di euro all'anno dalle bollette, da trasferire al bilancio statale.

Prelievi forzosi, appunto, nelle parole di Bortoni, tali da configurarsi come oneri para-fiscali che gravano sulla componente meno giustificata dei costi energetici, quella che va sotto il nome di oneri di sistema. Una voce ormai famigerata e denunciata a lungo, appunto, dalle associazioni dei consumatori, il cui peso è addirittura triplicato negli anni che vanno dal 2009 al 2012, passando dal 7 al 21% del complesso. In pratica su ogni cento euro di bolletta pagati da famiglie e imprese, ben ventuno derivano da un vero e proprio calderone in cui finisce di tutto. Tra le voci in proposito vanno ricordate non solo i vari incentivi predisposti per favorire la diffusione delle fonti rinnovabili, ma anche le agevolazioni alle imprese che consumano molto, gli oneri relativi alla messa in sicurezza delle centrali nucleari e i regimi speciali per le Ferrovie dello Stato. Voci che il D.L. Competitività, varato dal Consiglio dei Ministri e attualmente nella sua fase di conversione, provvede a sforbiciare, senza però incidere come desiderato.

Se si considera che le imposte, a loro volta, peserebbero solo in una percentuale del 13,3% sulle bollette finali, si può comprendere la forza della denuncia di Bortoni, che sembra destinata a rinvigorire la battaglia portata avanti ormai da lungo tempo dai consumatori.

Alle parole riservate alle tasse occulte, il responsabile dell'Authority ha fatto seguire una lunga valutazione di altri aspetti del decreto, con alcune perplessità legate all'ampiezza della platea dei beneficiari dei provvedimenti, che rischia di ridurre il beneficio individuale. Per rendere più efficace il decreto, almeno in questo senso, Bortoni consiglia quindi di escludere le aziende energivore, le quali già usufruiscono di agevolazioni sugli oneri generali.

A cura della Redazione

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Parole chiave

bolletta energia elettrica

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