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Connected Continent: le perplessità delle telco europee

Pubblicato il 30/06/2014

Aggiornato il 07/07/2015

Connected Continent: le perplessità delle telco europee

Il Regolamento Connected Continent non genera consensi. O meglio, sta facendo scaturire dubbi tra le società europee di telecomunicazioni.

ETNO, l'associazione dei principali operatori europei, ha espresso forti contrarietà in una lettera al Commissario per l'Agenda digitale, Neelie Kroes e alla relatrice della proposta, Pilar De Castillo.

Le maggiori preoccupazioni riguardano il futuro, con un focus sugli emendamenti sulla neutralità della rete: in altre parole, i nuovi regolamenti non consentirebbero agli operatori di destinare una porzione della loro infrastruttura ai servizi 'specializzati'. Un esempio tra tutti i video ad alta qualità, che normalmente vengono gestiti sulla base di accordi commerciali con i fornitori di questi contenuti.

Il presidente del Board dell'associazione, Luigi Gambardella, ha espresso pareri negativi in una recente intervista al Wall Street Journal: "Temiamo che se prevarranno le visioni più restrittive in materia di internet aperto, ci sarà una significativa limitazione per la scelta degli utenti".

Il rischio, evidenziato nelle dichiarazioni di Gambardella, è di paralizzare lo sviluppo dei nuovi servizi che invece servirebbero all’UE come cavalli di battaglia per tornare ad avere un ruolo di leader nella digital economy. ”Se le modifiche alle disposizioni sull'open internet fossero confermate nel testo approvato continua Luigi Gambardella - a rischio sarà la digital economy europea, con le imprese che saranno messe in una situazione molto difficile in termini di competitività rispetto ai competitor globali". Un po’ più ottimiste le principali telco europee, che ritengono che l’offerta di servizi 'avanzati' non comporterà un blocco dei servizi di altri provider o l'accesso ai contenuti da parte degli utenti.

ETNO però continua a puntare il dito, sottolineando che la linea degli emendamenti potrebbe pregiudicare la fornitura di servizi specialistici quali ad esempio la telemedicina o l'eLearning, oltre a servizi quali le VPN per le aziende, l'IPTV, il gaming online o le videoconferenze. In maniera estremamente critica, l’associazione ritiene che il testo proposto potrebbe rendere ingestibile la gestione del traffico sulle reti.

"I cambiamenti previsti nell'area di open internet, insieme alle misure repressive dei ricavi nell'area del roaming e all'introduzione di nuovi livelli di regolamentazione dell'accesso all'ingrosso, creerebbe una zavorra senza precedenti per il settore europeo delle telecomunicazioni", sottolinea ETNO nella lettera.

In attesa di una soluzione, in Europa resta alta la tensione tra web company e compagnie telco sulla net neutrality. Il nodo cruciale resta chi dovrà pagare per l'aggiornamento delle reti: un fenomeno in crescita, il cui trend segue l'incremento del traffico dati sia su fisso che su mobile.

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A cura di: Alessia De Falco

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Parole chiave

adsl

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